LaRecherche.it
Scrivi un commento
al testo di Michail JureviÄ Lermontov
|
|||
ЧАСТЬ І
І
Печальный Демон, дух изгнанья,
ІІ
Давно отверженный блуждал
III
И над вершинами Кавказа
Parte prima
I
Il proscritto dal cielo, il triste demone Volava sulla terra dei peccati, E i ricordi dei giorni felici Si affollavano nella sua memoria: Dei giorni in cui nelle plaghe celesti Egli luceva puro cherubino E la cometa fuggitiva a lui Un amico saluto rivolgeva, E amabilmente gli parlava. Allora Attraversando le eterne nebbie, Avido di conoscenza, seguiva Le nomadi carovane di stelle Nelle plaghe del cielo immense sparse; Quando credeva e amava: felice Primogenito di tutto il creato! Non conosceva il dubbio e non il male, Né minacciava la sua mente lunga Di sterili tempi serie dolente... E molte, e molte altre cose, e di tutto, Di ricordar la forza non aveva.
II
Respinto da remoti tempi, errava Senza asilo nel deserto del mondo: E i secoli inseguivano i secoli Come un minuto dietro l’altro in una Successione monotona e annoiante; Signore di una terra miserabile Senza piacere seminava il male. In nessun luogo trovava la sua arte Una qualche resistenza, e per questo Anche il male gli diventò noioso.
III
Sulle vette del Caucaso volava L’esule dal Paradiso: c’era sotto Di lui il Kazbek, la faccia d’un diamante, Che risplendeva con le eterne nevi, E nereggiando nel profondo, quasi Una crepa dimora della serpe, La sinuosa valle del Darjal: E il Terek, saltando come leonessa, La villosa criniera sulla schiena, Ruggiva: belve montane e uccelli Girando nell’altitudine azzurra Sentivano la voce delle sue acque; E le nubi dorate, di lontano, Dalle terre del sud lo accompagnavano Verso le plaghe del settentrione; E le montagne in fitta folla, colme Di misterioso sonno su di lui Chinavano la testa, inseguendo Le onde baluginanti. Sulle rocce le torri dei castelli Minacciose tra le nubi guatavano Di sentinella alle porte del Caucaso, Come maestosi giganti guardiani! Selvaggio e meraviglioso era intorno Tutto il mondo di Dio, ma lo spirito Orgoglioso, con sguardo di disprezzo Considerava il creato di Dio, Del suo Signore, e sulla sua alta fronte Non si rifletteva pensiero alcuno.
[ da Il demone, Michail J. Lermontov, Rizzoli, a cura di Eridano Bazzarelli ]
|
|